mercoledì 21 novembre 2007

Il nuovo simbolo del Partito Democratico

da http://www.repubblica.it/


ROMA - Il tricolore, la cosa più semplice, la più "italiana". Una grande P verde, una D bianca su sfondo rosso. Sotto, la scritta Partito democratico, con un piccolo ramoscello d'ulivo. Squadrato, senza fronzoli, la sequenza cromatica verde bianco e rosso del tricolore, facile da copiare, facile da memorizzare. Sono le 17 e 15 quando Walter Veltroni tira giù un drappo verde e mostra il nuovo simbolo del Partito Democratico. "E' un bel giorno/il cielo è a portata di mano/ e tu ti senti come se fosse un bel giorno/E' un bel giorno/non lasciarlo trascorrere" dice la canzone scelta come colonna sonora, A beautiful day, gli U2. "Sono passati 24 giorni dalla nostra incoronazione alle primarie e in 24 giorni abbiamo creato il simbolo, la sede del partito e gli organismi dirigenti ma soprattutto da un punto di vista politico molte cose sono cambiate: la più grande è la fine della Casa delle Libertà, e la consapevolezza che è venuto il tempo delle riforme costituzionali da fare insieme a quella della legge elettorale" dice il segretario mentre scopre il simbolo. Poi impazziscono i flash. Veltroni, sempre affiancato da Franceschini, fa salire sul piccolo palco dello Spazio Etoile in piazza San Lorenzo in Lucina Ermete Realacci, responsabile comunicazione, i competitors delle primarie Rosy Bindi e Enrico Letta, e poi Soro, Bettini, il tesoriere e i venti membri del comitato direttivo del Pd. L'inventore del logo è Nicola Storto, un ragazzo molisano di 25 anni, un creativo che lavora per l'agenzia Area che era stata incaricata di trovare il simbolo. "Ho pensato alla bandiera italiana, ho voluto dare un messaggio di pulizia e semplicità - spiega - poi, sotto, il ramoscello d'Ulivo. Ecco, tutto qua". Tra poco saranno pronti cappellini, spillette e t-shirts.
Il nuovo simbolo piace a Letta ("giusto il tricolore"), a Rosy Bindi ("è solido, dà la sensazione di solidità"), a Realacci: "E' il simbolo di un grande partito che guarda al futuro e vuole bene all'Italia. Il partito del patriottismo dolce". In mattinata Veltroni lo aveva mostrato a Anna Finocchiaro al Senato, a palazzo Chigi. La scelta del tricolore significa che il Pd "assume su di se l'identità nazionale e della gente che vuole rappresentare". I tre colori della bandiera italiana poi "corrispondono alle tre grandi culture che sono nel Pd: il verde è la cultura ambientalista e quella laica, il bianco è il solidarismo cattolico e il rosso è la tradizione socialista. La sintesi - ha aggiunto - è molto moderna e forte".

venerdì 16 novembre 2007

Vi consiglio un libro "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon


Apro questa rubrica per condividere con voi impressioni su libri ti tutti i generi.


Iniziamo con il libro "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafòn:

Secondo me, è un vero e proprio capolavoro!!! Si legge tutto di un fiato...è una storia stupenda, un libro pieno di emozioni. Ambientato nella Barcellona dagli anni '40 (la fine della guerra civile) fino agli anni '60 ( i primi scricchiolii del regime franquista). Tutto ciò tramite gli occhi di Daniel da bambino, orfano di madre, fino a uomo. Di suo padre, libraio del Barri Gotic/Barrio Gotico (quartiere gotico). La grande passione per i libri di Daniel lo porta a salvare un libro oramai introvabile, custodendone l'ultima copia, dal titolo l'ombra del vento. I fatti della vita dell'autore Julian Carax si ripropongono in quella di Daniel. Avventuroso, romantico, ironico, fantastico, storico, sociale e politico. Tutto ciò è questo libro magico. Dietro alle vicende dei protagonisti c'è una Barcellona che esce sconfitta dalla guerra civile, distrutta fisicamente e moralmente, cupa e triste come la voleva il regime di Franco. Una città che a perso la sua libertà, negate le sue tradizioni, la sua storia e la sua lingua. Una città che combatte e mantiene viva la sua identità, la sua forza artistica e la sua libertà nel cuore dei suoi abitanti. Tiene viva la fiamma della libertà contro il regime dittatoriale e nella crescita di Daniel c'è anche la crescità di questa fiamma. Se andate a Barcellona visitate tutti i punti del libro e capirete come, dopo la fine del franquismo la città sia cambiata, sia tornata ad essere artisticamente all'avanguardia, sia diventata quella che oggi è: una città libera, piena di vita, senza pregiudizi, con una grande fonte artistica dove tutto si sinetizza in questa frase:
a Barcelona ogni individuo è libero di fare ciò che vuole, l'importante che rispetti la libertà degli altri.

lunedì 5 novembre 2007

Lotito ora basta, il ritorno del campione Ronaldinho

Credo sia inutile commentare il momento di crisi della Lazio, è inutile dire sempre le stesse cose. Vorrei solo che i tifosi e simpatizzanti laziali aprissero gli occhi e cominciassero a credere nella verità...il Presidente della S.S.Lazio 1900 è l'unico responsabile di questa crisi!!
O cambia linea politica societaria o si attivi per organizzare un tavolo, insieme alle istituzioni, per trovare uno o più acquirenti, oppure traghetti la società verso l'azionariato popolare. Così, se è vero quello che dice, si candidi alla presidenza e vediamo. L'unica cosa certa è che non ci sono più parole, neanche in latino, per descrivere e definire questa situazione.
Vi invito ad ascoltare l'intercettazione telefonica del Presidente Lotito con un noto giornalista radiofonico romano, ascoltatela tutta e non è uno stralcio si capisce bene tutto. Non la commento, commentatela voi dopo averla sentita.

El Barça ha ripreso la sua lunga corsa, stiamo ad un punto dal Real Madrid. Ieri ha ritrovato Ronaldinho con 2 gol stupendi su punizione e giocando molto bene. La risposta giusta ai detrattori, Johan Cruyff dice che bisogna recuperare il campione, sembra che Ronaldinho si vuole far aiutare dalla squadra. Henry ieri è andato molto meglio delle altre uscite, su Leo Messi non ci sono parole è un campione da pallone d'oro già ora. Aspettando Samuel Eto'o, la mia preoccupazione è l'allenatore. Per me è finito il ciclo di Frank Rijkaard già l'anno scorso. Sarà che stimo Ronald Koeman, ora però è andato al Valencia , speriamo di non pentirci.

lunedì 29 ottobre 2007

Doping Josep Guardiola assolto in appello




Pep Guardiola, ex giocatore di Barcellona, Brescia e Roma, e' stato assolto in appello dall'accusa di doping, per la quale era stato condannato in primo grado a sette mesi di carcere con la condizionale nel maggio 2005. I fatti al centro della vicenda giudiziaria e sportiva risalgono all' autunno del 2001, quando il centrocampista spagnolo era appena giunto al Brescia. Guardiola e' stato assolto per non aver commesso il fatto.
Un simbolo etico colpito dalla scure dello scandalo doping in Italia con le provette scambiate e le analisi falsificate.
Pep Guardiola per tutti gli amanti del calcio e i sostenitori Blaugrana è stato un calciatore esemplare in campo e fuori. Con a maglia numero 4 del Barça disegnava grandi geometrie sul prato del Camp Nou, quel prato che l'aveva visto raccattapalle da bambino, che l'aveva consacrato campione olimpico, che aveva alzato la Coppa Campioni nella festa della prima vittoria barcelonista. Per come trattava il pallone Johan Cruyff si inventò un aforisma: "Se tocchi una volta, giochi bene; se tocchi due, così così; se tocchi tre, giochi male". Il talento di Guardiola non consisteva nel mantenere la palla bensì nel farle circolare. Il suo modo di giocare sul campo spiega, anche la sua condotta fuori.
La credibilità di Guardiola non è stata mai messa in discussione da un laboratorio di analisi. Il tribunale che lo ha dichiarato innocente ha ribbadito quello che sapevamo già. È possibile rompere le gambe ad un campione. Non è possibile rompere l'integrità del campione.

domenica 28 ottobre 2007

Costituente Nazionale PD

Ascolta il discorso integrale di Walter Veltroni:

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=13842


Leggi il discorso integrale:
http://www.ulivo.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&sid=2&doc=103063



Il primo discorso di Veltroni: «Un sogno diventato realtà»
«Siamo giunti fin qui: finalmente i democratici, i riformisti italiani, hanno un partito. Il sogno che insieme a Romano Prodi abbiamo coltivato per tanto tempo è diventato realtà. Con Prodi abbiamo camminato a lungo». Così Veltroni ha aperto il suo primo intervento. Veltroni ha ricordato i 3,5 milioni di italiani che sono andati alle primarie. «Tre milioni e mezzo di persone si sono dette disposte a dare credito al nostro partito ma ad una precisa condizione: che il Partito democratico dia loro la concreta possibilità di far sentire e far valere la loro voce. Una cosa deve essere chiara e da domani praticata in ogni atto concreto di costruzione del partito: il voto del 14 ottobre è stato un voto per il cambiamento e non per la continuità».


«Partecipazione prima dell'appartenenza»
«Discuteremo e decideremo se darci o meno un tesseramento. In ogni caso, l'iscrizione non potrà più essere una condizione per partecipare, sarà una scelta non totalizzante. Il popolo delle primarie ha travolto i modelli del passato e ha fatto emergere un nuovo protagonista: non più l'iscritto-tesserato nè il politico professionista remunerato, ma il cittadino-elettore attivo». Veltroni affida poi al metodo delle primarie «le decisioni rilevanti» per la scelta «dei candidati alle massime cariche di Governo nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni».


«Irresponsabile votare con questa legge»
Il sindaco di Roma dice no a elezioni anticipate e aggiunge: «Fare cadere il governo Prodi e andare a votare con questa legge sarebbe un atto irresponsabile. Se qualcuno mi chiedesse qual è, guardando in Europa, quello che preferisco, risponderei il modello francese. Tutto: sistema istituzionale e legge elettorale. Ma so che insieme a ciò che è giusto c'è ciò che è possibile». Da qui l'invito a tutte le forze politiche a impegnarsi per trovare una«soluzione condivisa». Veltroni ha ribadito a Prodi che il Governo potrà «contare sul sostegno convinto e deciso del tuo partito, del Partito Democratico». «La nostra stella polare è data dall'unione e crescita economica ed equità, di libertà e giustizia sociale, di opportunità e di solidarietà».


Il Centrodestra.
«Il centrodestra si è sempre opposto ad ogni dialogo per le riforme», ha detto Walter Veltroni polemizzando con il centrodestra che ha governato per sette anni e ricordando che si è opposto ad ogni dialogo per le riforme: «Prima con la bicamerale, poi con lo strappo della devolution, oggi dicendo, di fronte all'evidente crisi di sistema, niente dialogo, subito alle urne».


Il Programma
«Nella prossima legislatura ci presenteremo con un programma chiaro e se otterrà il consenso di altre forze bene, altrimenti il Pd coltiverà la sua vocazione maggioritaria fino in fondo. La nostra gente vuole la conferma della solidarietà della maggioranza, la conferma del sostegno a Prodi, ci chiede una minore litigiosità ma al tempo stesso la nostra gente ci chiede di coltivare la nitidezza del programma».

venerdì 26 ottobre 2007

Anche nel Municipio Roma 6 c'è il gruppo del Pd

Comunicato stampa

”Si è costituito oggi il gruppo del Partito Democratico - Ulivo nel VI Municipio. Ne fanno parte i dieci consiglieri già aderenti al gruppo unico Ulivo e il consigliere aggiunto, anch’esso aderente al gruppo dell’Ulivo. Il gruppo sarà federato con il gruppo della Lista Civica per Veltroni, rafforzando così la cooperazione e la condivisione delle scelte politiche tra le forze riformiste della coalizione”. E’ quanto si legge in una nota del nuovo gruppo. “La nascita del gruppo del Partito Democratico - prosegue la nota - è il segno che il lavoro di integrazione fatto in questo anno e mezzo nel gruppo unitario dell’Ulivo ha prodotto una nuova sintesi politica e una reale unità”.

giovedì 25 ottobre 2007

La Lazio cade a Brema ma nulla è compromesso




La Lazio perde a Brema contro il Werder per 2 a 1, nella terza giornata di Champions League. Per fortuna dei Biancocelesti che il Real Madrid ha battuto l'Olimpiakos Pireo per 4 a 2, così siamo ultimi con due punti però il Werder è a tre e i greci a quattro.
Questa è l'unica nota positiva della serata, nulla è compromesso per giocarsi fino in fondo il secondo posto o il terzo, che significherebbe coppa Uefa.
Stasera i ragazzi di Delio Rossi sono stati in partita solo i primi venti minuti e gli ultimi venti, per il resto un Werder con una buona forza atletica e giocatori più esperti hanno fatto la differenza. Sul profilo tecnico solo Diego teneva il passo di Pandev e Rocchi, purtoppo i troppi infortuni e la mancata campagna acquisti di un Presidente tirchio e scellerato hanno fatto sì che la Lazio non potesse essere all'altezza della partita. Eppure Delio Rossi, che oggi compiva le 100 panchine con la Lazio, riusciva a far fare alla sua squadra una buona figura e, dopo il gol di Manfredini, si è quasi sfiorato il miracolo con il pareggio.
Purtoppo torniamo sempre al solito discorso se Lotito avesse fatto la campagna acquisti, non chiedevamo di comprare Messi, Ronaldinho o Henry ma bastava un attaccante di peso (Vieri no??), un centrocampista di qualità tecniche, Megnhi e Del Nero sono da Champions League?? Vogliamo parlare del caso Carrizzo o di Muslera?? La realtà e che giochiamo con un portiere, bravissimo, ma di 42 anni. Insomma con un grande allenatore, un gruppo di ragazzi affamati di vittorie e affermazioni, si doveva e si poteva spendere quei 15 milioni di euro della Champions per rinforzarsi e far sognare mezza città. Se dopo tre partite e due punti siamo ancora in corsa per la qualificazione e in campionato a 5 punti dalla "Roma che deve vincere tutto", come potevamo stare con una squadra tecnicamente migliore??
Ci voleva poco...forse qualcuno con i soldi della Champions deve rientrare di crediti che aveva con certi personaggi politici che hanno governato la nostra Regione qualche anno fà.
Comunque sempre forza Lazio!

mercoledì 24 ottobre 2007

El Barça firma el empate sin goles



El Barça pareggia a Glasgow zero a zero.




E' stata una partita a senso unico all'Ibrox Park di Glasgow, la terza giornata di Liga de Campeones del gruppo E, solo la squadra blaugrana ha prodotto gioco e gli scozzesi hanno badato solo a difendere lo zero a zero.
Rientrava Ronaldinho, e proprio dai suoi piedi partivano le due occasionissime del primo tempo, la prima su punizione deviata dal portiere sulla traversa e la seconda con un tiro di punta di piede destro dentro l'area che il difensore scozzese colpiva con il braccio rinviandola come un giocatore di pallavolo. L'arbitro non vedeva, o faceva finta di non vedere, e non concedeva un penalti solare al Barça.
Nel secondo tempo ci provava sia Henry, sia Messi ed un buon Gudjohnsen, ma nulla da fare. Alla fine anche noi ci accontentavamo del pari tanto al Camp Nou tra due settimane non ci sarà storia per i Rangers.
Due note tecniche positive:
la stupenda partita di Carles Puyol come terzino destro, non lo vedevo così bene in quel ruolo da 4 anni, e la buona partita di Gudjohnsen come centrocampista, dai tempi del Chelsea di Ranieri che non giocava in quel ruolo.
Visca el Barça

P.S.: Ho visto la sintesi delle partite di Roma e Inter.

La Roma con i soliti problemi difensivi, ha preso lo stesso gol di Zalayeta di sabato, però mi è sembrata più tonica sulle gambe e incisiva dal centrocampo in su, mi è piaciuto molto Pizarro questa sera.

L'Inter c'è poco da dire, era sotto su un campo difficilissimo e ha saputo reagire bene e poi con quel parco giocatori che ha, se fossi io l'allenatore mi fumerei la pipa tutte le domeniche in panchina...altro che il Signor Mancini.

IL PARTITO DEMOCRATICO ITALIANO NASCE CON FORTE APPOGGIO POPOLARE

Ringrazio il mio amico ENRIC che da Barcelona mi ha tradotto benissimo l'articolo di AVUI dal catalano all'italiano.

PRIMARIE
Il Sindaco di Roma vince la lidership della forza politica che unisce il centro e la sinistra con il 76,4% dei 3,3 milioni e più voti emessi. La sfida di Veltroni è di garantire la stabilità del governo Prodi.

Walter Veltroni depositava ieri il suo voto in un seggio del centro di Roma circondato dai giornalisti.

Walter Veltroni è il chiaro vincitore delle elezioni primarie del nuovo Partito Democratico Italiano, che sorge dell’unione dei Democratici di Sinistra (DS, excomunisti) e La Margherita (liberali e cattolici centristi). Sarà, quindi, la faccia visibile del maggiore partito del centrosinistra. La sua sfida, oltre a continuare a fare di sindaco di Roma, sarà di dare più unità al governo e permettere che il primo ministro, Romano Prodi, possa lavorare con più tranquillità. Ma un Veltroni troppo forte può anche diventare un problema per lo stesso Prodi.
Per il momento, comincia con forza. Veltroni ottiene ieri il 76,4% dei 3,3 milioni voti emessi. Al secondo posto, il ministro della Famiglia, Rosy Bindi, che ha preso circa di 14,1% dei voti. Delle otto liste che c’erano, tre erano collegate a Veltroni, che aveva liste diverse per garantirsi la vittoria. Il 27 Ottobre la lista scelta sarà presentata ufficialmente in un atto con Prodi.
Quando i risultati sono stati rivelati, Veltroni ha chiesto all’opposizione che prendesse esempio: “Da oggi –ha detto- il centrodestra deve riflettere”. E poi, in generale, aggiunge: “Da adesso la politica sarà più sobria e fondata sulla volontà reale dei cittadini”.

GRANDE AFFLUENZA
Una delle paure degli organizzatori era se gli italiani sarebbero andati ai seggi o se sarebbero rimasti a casa. Dagli stessi DS e Margherita si è difesa l’idea che il nuovo partito sarebbe il più democratico di tutti perchè gli italiani avrebbero scelto il segretario e la cosa peggiore sarebbe stato che il popolo non andasse a votare. Nel primo pomeriggio questa paura era scongiurata. Le proiezioni parlavano, in quel momento, di più di 2 milioni ed erano stimati verso il basso. Anzi, alcuni seggi chiuderanno più tardi delle otto di sera perchè c’era gente che ancora andava a votare. Potevano partecipare i maggiori di 16 anni e si doveva pagare 1 euro per la volontà al diritto a votare. Veltroni pagò 100 euro, mentre che la sua principale rivale, Rosy Bindi, si dimenticò i soldi a casa e solo riesce a riunire 2 euro.

VITTORIA CHIARA A CASA
A Roma la maggioranza dei voti furono per Veltroni, che non a caso n’è il sindaco. Nei seggi del quartiere operaio di Collatino, prima di contare i voti sapevano già chi era il vincitore: “Qui tutti votano Veltroni”, diceva Carlo Infante, presidente del seggio elettorale. Il giovane presidente era sorpreso dell’affluenza di gente, e in più sapendo che non si era fatta quasi campagna elettorale. Ma tutto orgoglioso diceva: “A Roma se si candidata Veltroni con c’è bisogno di fare propaganda”.

Carla Reginbi è una delle persone che votò Veltroni: “È importante la nascita di questo partito e semplificare un pò la politica italiana”.” Io voto la sinistra dal 1958, ma adesso che governano sono un pò stufa, perchè c’è bisogno di tante alleanze che fanno sembrare che non siano capaci di governare”, diceva Marrini.

El Partit Demòcrata Italià neix amb un fort aval

Dal sito http://www.pdvillagordianicollatino.blogspot.com/

dall'inviato di avui.cat Jordi Mumbrù ai seggi delle Primarie al Collatino.

PRIMÀRIES L'alcalde de Roma guanya el lideratge de la força que uneix el centre i l'esquerra en obtenir el 76,4% dels més de 3,3 milions de vots emesos REPTE Veltroni haurà de garantir l'estabilitat del govern Prodi.Walter Veltroni dipositava ahir el seu vot en una urna del centre de Roma envoltat de periodistes Walter Veltroni és el clar guanyador de les eleccions primàries del nou Partit Demòcrata italià, que sorgeix de la unió de Demòcrates d'Esquerra (DS, excomunistes) i La Margarita (liberals i catòlics centristes). Serà, doncs, la cara visible del partit més gran del centreesquerra. El seu repte, a banda de seguir fent d'alcalde de Roma, serà donar més unitat al govern i permetre que el primer ministre, Romano Prodi, pugui treballar amb més tranquil·litat.
Però un Veltroni massa fort pot convertir-se en un problema per al mateix Prodi.De moment, comença amb força. Veltroni va obtenir ahir el 76,4% dels 3,3 milions de vots emesos. En segon lloc, la ministra de la Família, Rosy Bindi, recollia prop d'un 14,1% del vots. De les vuit llistes que hi havia, tres les encapçalava Veltroni, que tenia equips diferents per assegurar-se la victòria. El 27 d'octubre la llista escollida serà presentada oficialment en un acte amb Prodi.Quan es van conèixer els resultats, Veltroni va demanar a l'oposició que en prengués exemple: "Des d'avui -va dir- el centredreta ha de fer una reflexió". I, ja en general, va afegir: "A partir d'ara la política serà més sòbria i més fonamentada en la voluntat real dels ciutadans".
Gran afluència
Una de les pors dels organitzadors era si els italians anirien a les urnes o es quedarien a casa seva. Des de les files del DS i de La Margarita defensaven que el nou partit seria el més democràtic de tots perquè els mateixos italians haurien escollit el secretari i el pitjor que els podia passar era que la gent no anés a votar. A primera hora de la tarda la por va quedar enterrada. Les estimacions parlaven aleshores de més de dos milions i apuntaven baix. Algunes urnes fins i tot van tancar més tard de les vuit del vespre perquè encara hi anava gent esperant per votar. Podien participar-hi els majors de 16 anys i calia pagar un euro i la voluntat pel dret a vot. Veltroni va pagar 100 euros, mentre que la seva principal competidora, Rosy Bindi, es va deixar els diners a casa i només va reunir dos euros.
Victòria clara a casa
A Roma la majoria dels vots van ser per a Veltroni, que per alguna cosa n'és l'alcalde. A les urnes que hi havia al barri obrer de Collatino, abans de fer el recompte ja sabien qui havia guanyat: "Aquí tothom vota Veltroni", deia Carlo Infante, el president de la mesa electoral. El jove president estava sorprès de l'afluència de gent, tenint en compte que gairebé no s'ha fet campanya electoral. Però tot orgullós deia: "A Roma, si es presenta Veltroni no cal ni fer propaganda".
Carla Regini és una de les que va votar Veltroni: "És important que neixi aquest partit i simplifiqui una mica la política italiana. Jo voto les esquerres des del 1958, però ara que governen estic fastiguejat, perquè calen tantes aliances que fa la sensació que no són capaços de manar", deia Marrini.

martedì 23 ottobre 2007

Delio Rossi: siamo in emergenza Behrami, Pandev e Mutarelli non si sono allenati

Dal sito http://www.ansa.it/

ROMA,23 OTT- "Si', e' vero, siamo in emergenza, ma lo siamo dall'inizio dell'anno. Che dobbiamo fare?": lo afferma Delio Rossi alla vigilia di Werder-Lazio."E'inutile piangersi addosso. Occorre reagire, e' l'unica soluzione". Oltre al nuovo intervento al ginocchio subito da Siviglia, stamani non si sono allenati, per precauzione, Behrami, Pandev e Mutarelli. Quest'ultimo e' quello che preoccupa di piu'per una sospetta distorsione. "Comunque -aggiunge Rossi- ho fiducia in quelli sani,altrimenti non li porterei".

Partito democratico, cresce il consenso arriva al 29%, aspettando gli indecisi

Dal sito di http://www.repubblica.it/

ROMA - Un partito che si attesta al 29%, che è percepito come un centrosinistra che, però, guarda al centro. Con un leader che può contare su un gradimento personale che lo porterebbe a battere Silvio Berlusconi. E' questa la fotografia del Partito democratico che arriva dal sondaggio Ipr Marketing realizzato per Repubblica.it (il 19 ottobre). Un dato che, seppure inferiore alla somma dei voti dei disciolti Ds e Margherita, è in crescita rispetto ad aprile (allora era il 26,5 %). Non solo, stando alle cifre, c'è un'area dell'8% che, pur non essendo certa di votare il Pd, dice di essere pronta a prendere in considerazione l'eventualità. Gli elettori. Lo zoccolo duro di coloro che, certamente, dichiarano il loro voto per il Pd, è del 18%. Dato che va aggiunto a quell'11% di chi, pur non sentendosi "fidelizzato", oggi voterebbe il partito di Veltroni. Totale: 29%. Poi c'è l'area degli indecisi. Quell'8% che raggruppa chi prende in considerazione l'ipotesi di votare il Pd, pur non essendo certo, oggi, di farlo. E che se, tradotto in preferenze, potrebbe far toccare al partito percentuali significative a livello elettorale. Un 37% che i dati indicano come il potenziale elettorale del Pd. I flussi. Come ampiamente prevedibile il grosso dei voti per il Pd arriva dall'area dell'Ulivo. E' quello il serbatoio maggiore. Dal centrodestra e dall'estrema sinistra arrivano solo briciole: 3% da Forza Italia, 1% dai Comunisti italiani, ancora meno da Rifondazione e dall'Italia dei valori. Significativo, invece, quell'8% che uscirebbe dall'area dell'astensione per votare il Pd.
L'identikit dell'elettore. La prima distinzione che va fatta è tra gli elettori certi e quelli potenziali. Tra chi non ha dubbi e chi li ha, pur prendendo seriamente in considerazione l'ipotesi di dare la propria preferenza a Veltroni. L'identikit dei "certi" vede una percentuale di donne e uomini quasi simile (49% contro 51%), un'età che vede i giovani tra i 18 e i 34 anni al 20%, e gli elettori da 35 anni in avanti al 40%. Per quanto riguarda l'area di residenza in testa ci sono il centro e le isole (39%), poi il nord, area elettoralmente difficile per il centrosinistra (37%), infine il centro al 24%. Tra gli elettori potenziali cambiano alcune percentuali ma non il senso complessivo. Da notare l'aumento dei giovani da 18 a 34 anni (34%) e una percentuale maggiore di donne elettrici (53%). Ma forse il dato più interessante è quel 44% di elettori del nord che potrebbero votare il Pd. Un fatto non da poco viste le grandi difficoltà riscontrate dal centrosinistra in quella zona del Paese. Come si posiziona. In questo caso ci aiuta il raffronto con un precedente sondaggio del 31 maggio 2007. La percezione del posizionamento del Pd è quello di una formazione di centrosinistra, che, però, tende al centro. La percentuale passa dal 37% al 46%. Cala invece la quota di chi vede il Pd orientato a sinistra (dal 14% al 10%), cresce, ma di poco, la percentuale di pensa ad un centrosinistra orientato a sinistra (dal 22% al 25%). In calo anche chi lo immagina come un partito di centro: dal 17% al 10%. Praticamente nulle le percentuali che lo associano al centrodestra. Solo il 5% infine non sa dire come collocarlo. La fiducia. Sciolti i partiti, creatone uno nuovo, resta la questione del retaggio del passato. Tema che investe sia i Ds che la Margherita. In entrambi i casi la percetuale di fiducia che ispira il Pd è, nella maggioranza dei casi, la stessa che ispiravano la Quercia (53%) e la Margherita (46%). Da segnalare che se si limita la rilevazione agli elettori "certi", la percentale di chi avverte più fiducia nel Pd rispetto ai due disciolti partiti, sale fino a sfiorare il 70%. Veltroni e gli scontri diretti. Le cifre parlano di un Walter Veltroni con un'indubbia capacità attrattiva. Stando al sondaggio nello scontro diretto tra Veltroni e i leader del centrodestra, il sindaco di Roma ne esce più che bene. L'unico a pareggiare (50% a 50%) è il leader di An Gianfranco Fini, mentre sia Silvio Berlusconi (52% a 48%) sia Pierferdinando Casini (55% a 45%) cedono il passo.

NASCE IL GRUPPO COMUNALE DEL PARTITO DEMOCRATICO

22.10.2007 dal sito http://www.ulivoroma.it/

Nasce, in consiglio comunale, il gruppo Partito Democratico - Ulivo. La nuova denominazione è stata definita questa mattina nella riunione dei 21 consiglieri del gruppo l'Ulivo per Veltroni. Questa decisione rappresenta la nostra prima risposta agli oltre 200mila cittadini di Roma che lo scorso 14 ottobre hanno partecipato alle Primarie. Non si tratta solo di una scelta simbolica o nominalistica, ma dell'inizio di un nuovo percorso politico di apertura, confronto e allargamento. Il nuovo gruppo del Partito Democratico è il luogo dove possono trovare spazio e rappresentanza tutte le forze politiche, i candidati e i cittadini che hanno contribuito allo straordinario risultato delle Primarie. Il Partito Democratico, primo esempio di semplificazione della vita politica italiana, e portatore dei valori che nel secolo scorso sono stati espressi dai grandi partiti di massa che hanno dato vita alla Costituzione italiana, sarà infatti la casa di tutti i riformismi e delle forze civiche del nostro Paese, un partito forte in quanto capace di ascoltare e rappresentare in modo innovativo la società italiana. Ci auguriamo che la nascita del Partito Democratico in Campidoglio sia presto seguita da un'analoga decisione in tutti i diciannove municipi di Roma

Ben arivati/Benvenuti/Bienvenidos/Benvinguts

Salve a tutti
questo è il primo post di questo mio blog che sarà collegato al mio sito personale (realizzato dal Gran Maestro dell'informatica Don Lucas Alcalde) ancora in fase di aggiornamento.
Ben arivati/Benvenuti/Bienvenidos/Benviguts
Vi saluto nelle 4 lingue o idiomi o dialetti (mettetela come vè pare) che caratterizzerà questo blog. Sono le lingue a me più care e vicine: Romano, Italiano, Spagnolo e Catalano.
In questo blog vorrei comunicare con voi, popolo della rete, di tante cose che ci circondano, io sono Consigliere Municipale a Roma nel Sesto Municipio, quindi parleremo dei problemi locali, con voi vorrei confrontarmi sulle dinamiche del Paese Italia, del progetto del PD, della situazione Europea, delle problematiche mondiali, del Socialismo...insomma vorrei confrontarmi con chiunque voglia comunicare all'interno di regole di civiltà e democrazia.
Una mia grande passione è il Calcio/Futbol, mi piacerebbe commettare il dopo partita, ovviamente con un occhio di riguardo per le mie due squadre la LAZIO (quella del cuore) e il FC BARCELONA (quella del cervello).
Ci saranno periodicamente post su VITA A BARCELONA , uno spaccato della vita in una delle più belle e vivaci città del mondo, vista da me e dai racconti di amici catalani e italiani che ci vivono e studiano.
Stasera cominciamo questa nuova avventura in rete...spero che la navigazione proceda bene.
"Veniamo da lontano e andiamo lontano" P. Togliatti
Se vedemo/Ciao/Adios/Adeu