sabato 26 gennaio 2008



Care/i Compagne/i, Amiche/i, Cittadine/i


La caduta del governo Prodi, per mano di Mastella e dell'Udeur, ci pone di fronte un paese allo sbando più totale.

Altro giorno per me è stata una giornata terribile nel vedere le bandiere nere dei "fascisti" sventolare nel cuore della città di Roma...sembrava che l'orologio della storia fosse tornato indietro di 80 anni circa al momento della marcia su Roma.

Uno spettacolo al Senato indegno, con il senatore Cusumano (Udeur) aggredito ed insultato, solo perchè aveva dichiarato di votare la fiducia al governo. Bottiglie di spumante stappate, mortadella mangiata in diretta e saluti romani a due mani...tutto questo non in una curva da stadio ma nell'aula del Senato della Repubblica.

Ora tutta la Destra chiede le elezioni anticipate, per distruggere sempre di più l'Italia.

Veltroni e il PD devono tirare fuori un'unità indissolubile e cercare di arrivare ad un governo tecnico-istituzionale che vari la riforma parlamentare ed elettorale. Solo così potremmo salvare il paese dal buio populista e berlusconiano della Destra.

Ora, più che mai, serve il fuoriclasse che con un colpo cambia la partita, speriamo che Walter Veltroni riesca a farlo.

mercoledì 21 novembre 2007

Il nuovo simbolo del Partito Democratico

da http://www.repubblica.it/


ROMA - Il tricolore, la cosa più semplice, la più "italiana". Una grande P verde, una D bianca su sfondo rosso. Sotto, la scritta Partito democratico, con un piccolo ramoscello d'ulivo. Squadrato, senza fronzoli, la sequenza cromatica verde bianco e rosso del tricolore, facile da copiare, facile da memorizzare. Sono le 17 e 15 quando Walter Veltroni tira giù un drappo verde e mostra il nuovo simbolo del Partito Democratico. "E' un bel giorno/il cielo è a portata di mano/ e tu ti senti come se fosse un bel giorno/E' un bel giorno/non lasciarlo trascorrere" dice la canzone scelta come colonna sonora, A beautiful day, gli U2. "Sono passati 24 giorni dalla nostra incoronazione alle primarie e in 24 giorni abbiamo creato il simbolo, la sede del partito e gli organismi dirigenti ma soprattutto da un punto di vista politico molte cose sono cambiate: la più grande è la fine della Casa delle Libertà, e la consapevolezza che è venuto il tempo delle riforme costituzionali da fare insieme a quella della legge elettorale" dice il segretario mentre scopre il simbolo. Poi impazziscono i flash. Veltroni, sempre affiancato da Franceschini, fa salire sul piccolo palco dello Spazio Etoile in piazza San Lorenzo in Lucina Ermete Realacci, responsabile comunicazione, i competitors delle primarie Rosy Bindi e Enrico Letta, e poi Soro, Bettini, il tesoriere e i venti membri del comitato direttivo del Pd. L'inventore del logo è Nicola Storto, un ragazzo molisano di 25 anni, un creativo che lavora per l'agenzia Area che era stata incaricata di trovare il simbolo. "Ho pensato alla bandiera italiana, ho voluto dare un messaggio di pulizia e semplicità - spiega - poi, sotto, il ramoscello d'Ulivo. Ecco, tutto qua". Tra poco saranno pronti cappellini, spillette e t-shirts.
Il nuovo simbolo piace a Letta ("giusto il tricolore"), a Rosy Bindi ("è solido, dà la sensazione di solidità"), a Realacci: "E' il simbolo di un grande partito che guarda al futuro e vuole bene all'Italia. Il partito del patriottismo dolce". In mattinata Veltroni lo aveva mostrato a Anna Finocchiaro al Senato, a palazzo Chigi. La scelta del tricolore significa che il Pd "assume su di se l'identità nazionale e della gente che vuole rappresentare". I tre colori della bandiera italiana poi "corrispondono alle tre grandi culture che sono nel Pd: il verde è la cultura ambientalista e quella laica, il bianco è il solidarismo cattolico e il rosso è la tradizione socialista. La sintesi - ha aggiunto - è molto moderna e forte".

venerdì 16 novembre 2007

Vi consiglio un libro "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon


Apro questa rubrica per condividere con voi impressioni su libri ti tutti i generi.


Iniziamo con il libro "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafòn:

Secondo me, è un vero e proprio capolavoro!!! Si legge tutto di un fiato...è una storia stupenda, un libro pieno di emozioni. Ambientato nella Barcellona dagli anni '40 (la fine della guerra civile) fino agli anni '60 ( i primi scricchiolii del regime franquista). Tutto ciò tramite gli occhi di Daniel da bambino, orfano di madre, fino a uomo. Di suo padre, libraio del Barri Gotic/Barrio Gotico (quartiere gotico). La grande passione per i libri di Daniel lo porta a salvare un libro oramai introvabile, custodendone l'ultima copia, dal titolo l'ombra del vento. I fatti della vita dell'autore Julian Carax si ripropongono in quella di Daniel. Avventuroso, romantico, ironico, fantastico, storico, sociale e politico. Tutto ciò è questo libro magico. Dietro alle vicende dei protagonisti c'è una Barcellona che esce sconfitta dalla guerra civile, distrutta fisicamente e moralmente, cupa e triste come la voleva il regime di Franco. Una città che a perso la sua libertà, negate le sue tradizioni, la sua storia e la sua lingua. Una città che combatte e mantiene viva la sua identità, la sua forza artistica e la sua libertà nel cuore dei suoi abitanti. Tiene viva la fiamma della libertà contro il regime dittatoriale e nella crescita di Daniel c'è anche la crescità di questa fiamma. Se andate a Barcellona visitate tutti i punti del libro e capirete come, dopo la fine del franquismo la città sia cambiata, sia tornata ad essere artisticamente all'avanguardia, sia diventata quella che oggi è: una città libera, piena di vita, senza pregiudizi, con una grande fonte artistica dove tutto si sinetizza in questa frase:
a Barcelona ogni individuo è libero di fare ciò che vuole, l'importante che rispetti la libertà degli altri.

lunedì 5 novembre 2007

Lotito ora basta, il ritorno del campione Ronaldinho

Credo sia inutile commentare il momento di crisi della Lazio, è inutile dire sempre le stesse cose. Vorrei solo che i tifosi e simpatizzanti laziali aprissero gli occhi e cominciassero a credere nella verità...il Presidente della S.S.Lazio 1900 è l'unico responsabile di questa crisi!!
O cambia linea politica societaria o si attivi per organizzare un tavolo, insieme alle istituzioni, per trovare uno o più acquirenti, oppure traghetti la società verso l'azionariato popolare. Così, se è vero quello che dice, si candidi alla presidenza e vediamo. L'unica cosa certa è che non ci sono più parole, neanche in latino, per descrivere e definire questa situazione.
Vi invito ad ascoltare l'intercettazione telefonica del Presidente Lotito con un noto giornalista radiofonico romano, ascoltatela tutta e non è uno stralcio si capisce bene tutto. Non la commento, commentatela voi dopo averla sentita.

El Barça ha ripreso la sua lunga corsa, stiamo ad un punto dal Real Madrid. Ieri ha ritrovato Ronaldinho con 2 gol stupendi su punizione e giocando molto bene. La risposta giusta ai detrattori, Johan Cruyff dice che bisogna recuperare il campione, sembra che Ronaldinho si vuole far aiutare dalla squadra. Henry ieri è andato molto meglio delle altre uscite, su Leo Messi non ci sono parole è un campione da pallone d'oro già ora. Aspettando Samuel Eto'o, la mia preoccupazione è l'allenatore. Per me è finito il ciclo di Frank Rijkaard già l'anno scorso. Sarà che stimo Ronald Koeman, ora però è andato al Valencia , speriamo di non pentirci.

lunedì 29 ottobre 2007

Doping Josep Guardiola assolto in appello




Pep Guardiola, ex giocatore di Barcellona, Brescia e Roma, e' stato assolto in appello dall'accusa di doping, per la quale era stato condannato in primo grado a sette mesi di carcere con la condizionale nel maggio 2005. I fatti al centro della vicenda giudiziaria e sportiva risalgono all' autunno del 2001, quando il centrocampista spagnolo era appena giunto al Brescia. Guardiola e' stato assolto per non aver commesso il fatto.
Un simbolo etico colpito dalla scure dello scandalo doping in Italia con le provette scambiate e le analisi falsificate.
Pep Guardiola per tutti gli amanti del calcio e i sostenitori Blaugrana è stato un calciatore esemplare in campo e fuori. Con a maglia numero 4 del Barça disegnava grandi geometrie sul prato del Camp Nou, quel prato che l'aveva visto raccattapalle da bambino, che l'aveva consacrato campione olimpico, che aveva alzato la Coppa Campioni nella festa della prima vittoria barcelonista. Per come trattava il pallone Johan Cruyff si inventò un aforisma: "Se tocchi una volta, giochi bene; se tocchi due, così così; se tocchi tre, giochi male". Il talento di Guardiola non consisteva nel mantenere la palla bensì nel farle circolare. Il suo modo di giocare sul campo spiega, anche la sua condotta fuori.
La credibilità di Guardiola non è stata mai messa in discussione da un laboratorio di analisi. Il tribunale che lo ha dichiarato innocente ha ribbadito quello che sapevamo già. È possibile rompere le gambe ad un campione. Non è possibile rompere l'integrità del campione.

domenica 28 ottobre 2007

Costituente Nazionale PD

Ascolta il discorso integrale di Walter Veltroni:

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=13842


Leggi il discorso integrale:
http://www.ulivo.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&sid=2&doc=103063



Il primo discorso di Veltroni: «Un sogno diventato realtà»
«Siamo giunti fin qui: finalmente i democratici, i riformisti italiani, hanno un partito. Il sogno che insieme a Romano Prodi abbiamo coltivato per tanto tempo è diventato realtà. Con Prodi abbiamo camminato a lungo». Così Veltroni ha aperto il suo primo intervento. Veltroni ha ricordato i 3,5 milioni di italiani che sono andati alle primarie. «Tre milioni e mezzo di persone si sono dette disposte a dare credito al nostro partito ma ad una precisa condizione: che il Partito democratico dia loro la concreta possibilità di far sentire e far valere la loro voce. Una cosa deve essere chiara e da domani praticata in ogni atto concreto di costruzione del partito: il voto del 14 ottobre è stato un voto per il cambiamento e non per la continuità».


«Partecipazione prima dell'appartenenza»
«Discuteremo e decideremo se darci o meno un tesseramento. In ogni caso, l'iscrizione non potrà più essere una condizione per partecipare, sarà una scelta non totalizzante. Il popolo delle primarie ha travolto i modelli del passato e ha fatto emergere un nuovo protagonista: non più l'iscritto-tesserato nè il politico professionista remunerato, ma il cittadino-elettore attivo». Veltroni affida poi al metodo delle primarie «le decisioni rilevanti» per la scelta «dei candidati alle massime cariche di Governo nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni».


«Irresponsabile votare con questa legge»
Il sindaco di Roma dice no a elezioni anticipate e aggiunge: «Fare cadere il governo Prodi e andare a votare con questa legge sarebbe un atto irresponsabile. Se qualcuno mi chiedesse qual è, guardando in Europa, quello che preferisco, risponderei il modello francese. Tutto: sistema istituzionale e legge elettorale. Ma so che insieme a ciò che è giusto c'è ciò che è possibile». Da qui l'invito a tutte le forze politiche a impegnarsi per trovare una«soluzione condivisa». Veltroni ha ribadito a Prodi che il Governo potrà «contare sul sostegno convinto e deciso del tuo partito, del Partito Democratico». «La nostra stella polare è data dall'unione e crescita economica ed equità, di libertà e giustizia sociale, di opportunità e di solidarietà».


Il Centrodestra.
«Il centrodestra si è sempre opposto ad ogni dialogo per le riforme», ha detto Walter Veltroni polemizzando con il centrodestra che ha governato per sette anni e ricordando che si è opposto ad ogni dialogo per le riforme: «Prima con la bicamerale, poi con lo strappo della devolution, oggi dicendo, di fronte all'evidente crisi di sistema, niente dialogo, subito alle urne».


Il Programma
«Nella prossima legislatura ci presenteremo con un programma chiaro e se otterrà il consenso di altre forze bene, altrimenti il Pd coltiverà la sua vocazione maggioritaria fino in fondo. La nostra gente vuole la conferma della solidarietà della maggioranza, la conferma del sostegno a Prodi, ci chiede una minore litigiosità ma al tempo stesso la nostra gente ci chiede di coltivare la nitidezza del programma».

venerdì 26 ottobre 2007

Anche nel Municipio Roma 6 c'è il gruppo del Pd

Comunicato stampa

”Si è costituito oggi il gruppo del Partito Democratico - Ulivo nel VI Municipio. Ne fanno parte i dieci consiglieri già aderenti al gruppo unico Ulivo e il consigliere aggiunto, anch’esso aderente al gruppo dell’Ulivo. Il gruppo sarà federato con il gruppo della Lista Civica per Veltroni, rafforzando così la cooperazione e la condivisione delle scelte politiche tra le forze riformiste della coalizione”. E’ quanto si legge in una nota del nuovo gruppo. “La nascita del gruppo del Partito Democratico - prosegue la nota - è il segno che il lavoro di integrazione fatto in questo anno e mezzo nel gruppo unitario dell’Ulivo ha prodotto una nuova sintesi politica e una reale unità”.